Quali Sono le Differenze fra le Crocchette Pressate a Freddo e Quelle Estruse?
- La redazione scientifica Dogbauer
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Si fa un gran parlare di crocchette pressate a freddo che vengono presentate come alimento innovativo e naturale, a scapito delle tradizionali crocchette prodotte con il processo di estrusione, sono veramente migliori?
In questo articolo gli esperti nutrizionisti animali della redazione scientifica Dogbauer illustrano la differenza fra le due tecnologie di produzione in modo da poter effettuare una scelta ragionata e consapevole.
Sommario:
- Premessa: l’estrusore e la pellettatrice
- Come funziona un estrusore nella produzione di crocchette?
- Come funziona una pellettatrice nella produzione di crocchette pressate a freddo?
- Quali sono le temperature raggiunte nei processi di estrusione e pressatura a freddo?
- Come vengono trattati gli amidi nelle crocchette estruse rispetto a quelle pressate a freddo?
- Come vengono aggiunti i grassi nelle crocchette estruse e nelle crocchette pressate a freddo? Quali sono le differenze nel contenuto di grassi tra le due tecnologie di produzione?
- Gli additivi nelle crocchette estruse e nelle crocchette pressate a freddo sono sicuri?
- Qual è la reale completezza nutrizionale delle crocchette senza additivi?
- È meglio scegliere crocchette estruse o crocchette pressate a freddo per i nostri animali?
1 Premessa: l’estrusore e la pellettatrice
Per fare chiarezza in questo argomento occorre partire dalla premessa che queste due tipologie di alimenti vengono prodotte con due macchinari molto diversi tra loro per processo ma anche per prezzo.
L’estrusore produce le crocchette tradizionali e ha un prezzo che si aggira tra qualche centinaio di migliaia fino a superare il milione di euro mentre la pellettatrice produce le crocchette pressate a freddo (che quindi sarebbe più opportuno chiamare pellet) e ha un costo più contenuto, dell’ordine delle decine di migliaia di euro.
Questo primo dato ci dà già un’idea della diversa tecnologia che le due macchine racchiudono, per poter capire meglio le differenze è però necessario capire come funzionano
2 Come funziona un estrusore nella produzione di crocchette
L’estrusore è un macchinario molto complesso all’interno del quale viene preparata la crocchetta: entrano le materie prime (ad esempio cereali, farine di carne ed eventualmente la carne fresca se prevista dalla ricetta), queste vengono miscelate, aggiunte di acqua, cotte e successivamente spinte da una vite senza fine verso la ghiera forata dalla quale usciranno con la forma della crocchetta desiderata; quindi, in questo macchinario intervengono due tipi di energia: meccanica e termica. Una volta fuoriuscita, la crocchetta verrà essiccata in un forno e successivamente, sprayzzata di grasso (processo che si chiama coating) e altre sostanze che non possono essere inserite prima, perché vanno preservate dalle alte temperature.
3 Come funziona una pellettatrice nella produzione di crocchette pressate a freddo?
La pellettatrice è una macchina più semplice, in cui una miscela di farine viene compressa, sempre attraverso una vite, a formare i pellet.
Anche in questo caso la temperatura si alza in modo da favorire la compressione e adesione delle farine, ma molto meno rispetto a quanto avviene nell’estrusore.
4 Quali sono le temperature raggiunte nei processi di estrusione e pressatura a freddo? La temperatura è davvero così diversa?
Esiste una sostanziale differenza di temperatura dei due processi perché l’estrusore raggiunge i 120°/130°C mentre la pellettatrice si scalda fino ad arrivare mediamente a 45°/50°C che è il motivo per cui i pellet vengono chiamati pressati a freddo.
A tal proposito è importante fare una prima considerazione riguardante le materie prime impiegate nella produzione: le farine di carne che vengono utilizzate sono le stesse sia per le crocchette che per i pellet e in ottemperanza al regolamento 142/2011 hanno subito un trattamento termico che garantisca la loro salubrità di tipo microbiologico.
5 Come vengono trattati gli amidi nelle crocchette estruse rispetto a quelle pressate a freddo?
Le fonti di amido, durante l’estrusione vengono rese digeribili dalla gelatinizzazione derivante dalla combinazione di alte temperature, energia meccanica e differenze di pressione; questo ovviamente avviene in maniera molto più limitata durante la pellettatura.
In quest’ultimo processo, pertanto, gli amidi impiegati dovrebbero essere precotti perché, se fossero utilizzati crudi, sarebbero digeribili solo in minima parte.
6 Come vengono aggiunti i grassi nelle crocchette estruse e nelle crocchette pressate a freddo? Quali sono le differenze nel contenuto di grassi tra le due tecnologie di produzione?
Come già accennato in precedenza, nella produzione della crocchetta la maggior parte dei grassi vengono sprayzzati attraverso un processo che si chiama coating all’uscita dal forno.
Nella pellettatura ciò non avviene, infatti il grasso verrà miscelato alle altre materie prime prima della compressione ma, per poter permettere la riuscita del pellet, non potrà raggiungere quantitativi elevati.
Quindi solitamente i pellettati hanno un contenuto più basso di grassi rispetto alle crocchette estruse, nelle quali per motivi tecnologici possiamo arrivare anche a contenuti decisamente elevati.
Ricordiamo che, in base alla fase di vita e allo stile di vita del cane o al clima in cui vive, il fabbisogno di grassi varia.
Il cucciolo, un cane da lavoro o un cane che vive all’aperto in climi freddi avranno sicuramente bisogno di un quantitativo di grassi maggiore.
7 Gli additivi nelle crocchette estruse e nelle crocchette pressate a freddo sono sicuri?
La categoria che genera più discussioni e perplessità è sicuramente quella degli additivi.(vedi anche il post di questo Blog sugli additivi)
Spesso siamo portati a pensare che gli additivi siano elementi dannosi o che un prodotto che non li contiene abbia materie prime migliori per cui non è necessario aggiungerli e, spesso, gli alimenti pellettati vengono pubblicizzati come privi di additivi.
Innanzitutto, è importante ricordare che, in Europa, la normativa disciplina gli additivi autorizzati (regolamento CE 1831/2003) che vengono inseriti in un registro on line continuamente aggiornato.
Per ogni additivo, è presente il regolamento di riferimento che ne disciplina l’utilizzo e non è possibile utilizzare un additivo se questo non è presente nel registro.
In questo modo c’è la certezza che qualsiasi additivo utilizzato non possa essere in nessun modo dannoso per l’animale.
Inoltre, il ragionamento da fare è più complesso e parte dal presupposto che i nostri animali hanno dei fabbisogni minimi nutrizionali di minerali e vitamine da soddisfare per poter dichiarare che l’alimento sia completo.
8 Qual è la reale completezza nutrizionale delle crocchette senza additivi?
Sebbene non sia impossibile produrre un alimento completo senza utilizzare gli additivi nutrizionali (minerali e vitamine) è estremamente difficile e comporterebbe una lista di materie prime davvero lunga.
Oltre agli additivi nutrizionali, inoltre, ci sono quelli tecnologici come gli antiossidanti che sicuramente sono molto utili per preservare il prodotto nel tempo e non rischiare di alimentare il nostro animale con qualcosa di potenzialmente dannoso, semplicemente perché nel tempo, gli elementi più sensibili all’ossidazione come ad esempio i grassi, possono andare incontro ad irrancidimento.
Ecco perché, sia in una crocchetta estrusa sia in un pressato a freddo, la mancanza di additivi, ci deve fare riflettere sulla reale completezza nutrizionale del prodotto.
9 È meglio scegliere crocchette estruse o crocchette pressate a freddo per i nostri animali?
A conclusione di quanto analizzato in questo articolo, si può dire che oggi non ci sono motivi per pensare che la categoria degli alimenti pressati a freddo abbia delle qualità migliori rispetto alle crocchette estruse; inoltre, le caratteristiche vantate (claims) utilizzate da alcuni produttori di pressati a freddo devono stimolare sempre il nostro pensiero critico a maggior ragione ora che possediamo qualche informazione in più per poter effettuare una scelta consapevole.
La redazione scientifica Dogbauer
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