Additivi nelle crocchette per cani: a cosa servono?
La diffidenza verso gli additivi è molto diffusa tra i proprietari di cani e gatti: si ha infatti la percezione che gli alimenti che hanno bisogno di essere integrati con gli additivi non siano di buona qualità, e che gli additivi stessi siano qualcosa di poco naturale e forse anche nocivo.
È davvero così?
Vediamo di fare un po’ di chiarezza!
Sommario:
A cosa servono gli additivi negli alimenti per cani?
Se leggi l’etichetta di un alimento completo per cani, troverai quasi sicuramente la voce Additivi.
Al suo interno, possiamo trovare diverse sotto categorie, ma le più comuni sono:
* Additivi nutrizionali
comprendono tutte quelle sostanze che vengono aggiunte all’alimento al fine di soddisfare un fabbisogno nutrizionale.
Per esempio, sia le vitamine (vitamina A, vitamina D, vitamine del gruppo B, ecc) sia i microelelementi (ferro, iodio, rame, ecc) fanno parte di questo gruppo.
L’aggiunta di questi additivi fa sì che l’alimento possa essere completo, ovvero possa soddisfare tutti i fabbisogni nutrizionali dell’animale a cui è destinato, fino alla scadenza del prodotto.
Molte vitamine sono sensibili ai trattamenti termici a cui vengono sottoposti gli alimenti, per cui è importante integrarne una quota maggiore per far fronte alle normali perdite durante la lavorazione.
* Additivi tecnologici
comprendono tutti gli elementi che coadiuvano il processo produttivo di un alimento (per esempio gelificanti, addensanti emulsionanti) oppure quelli che ne prevengono il deterioramento, come i conservanti e gli antiossidanti.
* Additivi organolettici
conferiscono all’alimento determinate qualità, per esempio colori o aromi
Gli additivi negli alimenti per cani possono essere dannosi?
L’utilizzo degli additivi nei mangimi all’interno dell’Unione Europea è rigidamente normato: possono essere utilizzati solo gli additivi che sono presenti nel registro degli additivi per mangimi (lo potete trovare e consultare gratuitamente, basta digitare sul vostro motore di ricerca Feed additives register).
Per essere inserito nel registro, ciascun additivo deve attraversare un lungo e complesso iter, volto a verificarne la sicurezza per gli animali.
Ciascuna registrazione ha una scadenza, per cui la sicurezza di ogni additivo viene periodicamente rivalutata: se dovessero emergere nuove evidenze di tossicità, l’additivo verrebbe eliminato dal registro e non sarebbe più permesso utilizzarlo.
Per alcuni di essi sono anche stabiliti dei livelli massimi che devono essere rispettati.
Dunque, se gli additivi vengo utilizzati secondo la normativa, c’è la ragionevole sicurezza che non abbiano effetti tossici per gli animali che li assumono.
Gli alimenti per cani senza additivi sono di qualità maggiore?
È possibile trovare sul mercato alimenti che vantano il claim senza additivi.
Questo viene spesso percepito come una garanzia di naturalità, ma potrebbero in realtà esserci anche dei lati negativi:
- È molto difficile formulare un alimento completo senza aggiungere nessun additivo nutrizionale, soprattutto se questo subisce trattamenti termici e se ha una scadenza di almeno 6 mesi
- Negli alimenti secchi, è molto difficile garantire l’assenza di ossidazioni per tutta la vita del prodotto senza utilizzare degli antiossidanti; un prodotto ossidato risulterà meno appetibile e in alcuni casi anche dannoso per la salute del cane.
Per concludere, quindi, gli additivi nel petfood hanno delle funzioni precise e non vanno demonizzati!
La redazione scientifica Dogbauer Alimentazione di ricerca.
Commenti (0)